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Francesco Vito

Francesco Vito
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Vita e Pensiero
Francesco Vito (1902-1968) alla fine degli anni Venti si presenta in Università Cattolica a padre Agostino Gemelli. È un giovane della provincia di Caserta, ben istruito, colto, molto riservato e rigoroso; si è laureato nel 1925 all’università di Napoli in Giurisprudenza, nel 1926 in Scienze politiche, economiche e sociali e nel 1928 in Filosofia. Nell’Istituto di Scienze economiche dell'Ateneo, diretto da Angelo Mauri, inizia nel 1929 - grazie alla Borsa L. Ellero - il suo itinerario di perfezionamento in campo economico. Da Milano si allontana nei primi anni Trenta alla volta di Monaco, Berlino - grazie al contributo di una borsa della Humboldt Stiftung. Nel 1933-1934 trascorre periodi di studio alla "London School of Economics" e, con un finanziamento della Rockefeller Foundation, alla Columbia University di New York e alla Chicago University. Nel 1935 vince il concorso per la cattedra di Economia politica che coprirà in Università Cattolica, presso la facoltà di Scienze politiche, ininterrottamente fino alla morte. In questa stessa università dirige l’Istituto di Scienze economiche, è direttore di due riviste scientifiche – la Rivista internazionale di Scienze sociali dal 1945 e Studi di sociologia dal 1963 – e della collana di pubblicazioni "Problemi economici d’oggi"; ricopre la funzione di Prorettore nel biennio 1943-1945 e di Rettore dal 1959 al 1965, anni durante i quali porta a compimento l’istituzione a Roma della nuova facoltà di Medicina. Svolge attività continuativa di docente di Economia anche nella facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano dal 1940 e tiene corsi universitari in Francia, Germania, Svizzera, Belgio, Spagna, Canada e Stati Uniti. La sua attività accademica è arricchita, oltre che dalla partecipazione alle attività di numerose accademie e società scientifiche italiane e straniere, dalla presidenza dell’Associazione italiana di Scienze politiche, dalla vicepresidenza dell’International Political Science Association (1958-1964), dalla partecipazione al primo Consiglio di presidenza della Società italiana degli economisti (1951- 1954). Tra gli impegni istituzionali a livello nazionale e internazionale che caratterizzano la sua biografia figurano: la presidenza del Comitato scientifico nel Comitato nazionale della produttività (1951), la partecipazione al Comitato nazionale dell’economia e del lavoro dalla sua fondazione, in rappresentanza del Comitato del Credito e del Risparmio (1957), la presidenza del Comitato delle scienze sociali nella Commissione italiana UNESCO, la funzione di consigliere (1953), di vicepresidente (1954) e di presidente del Credito Italiano (1966). È investito di funzioni preminenti in diverse realtà del mondo cattolico: nella Federazione internazionale delle Università Cattoliche, di cui è presidente, nel Comitato permanente delle Settimane sociali dei cattolici d’Italia, di cui è vicepresidente, nell’Union Internationale d’Etudes Sociales di Malines. È consultore della Pontificia commissione dei seminari e delle università per la preparazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, membro del gruppo degli auditores laici del Concilio, della Commissione pontificia per lo studio dei problemi della popolazione, della famiglia e della natalità e, per soli tre giorni, della Consulta dei laici per lo Stato della Città del Vaticano. Per trent’anni Vito continua a dare assoluta preminenza all’attività di docente universitario: sia a quella inerente alla ricerca e alla didattica, ritenute inseparabili, sia a quella legata alle incombenze istituzionali. Muore a Milano il 6 aprile 1968, durante una riunione del Consiglio di Amministrazione dell’Università Cattolica. 

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Economia e filosofia digital Economia e filosofia
Anno: 07/1938
€ 6,00
 

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